Un social network fasullo con followers fittizi, ecco tutto quello che dovete sapere su Palmsy e la sua aperta provocazione al mondo social
Quante volte avete sentito dire che il mondo dei social network è basato su finzione e false apparenze?
Probabilmente tante. Per quanto sui social ci sia la possibilità di interagire in modo autentico, mostrarsi per la persona che si è e tessere una rete sociale ampia e priva di limitazioni legate allo spazio-tempo, non possiamo negare che molto spesso l’apparenza e la finzione vincono sull’onestà e la spontaneità nel mondo dei social network.
O almeno era così fino all’arrivo di Palmsy, il social privato che mette tutti quanti di fronte agli aspetti illusori e fittizi del mondo di internet, ecco di cosa si tratta.
Si tratta di un’applicazione sviluppata da Pat Nakajima, che ha lo scopo di concedere agli utenti iscritti un’esperienza social senza bisogno di condividere i contenuti in modo pubblico, come invece avverrebbe su qualsiasi altro social network. Palmsy viene descritto come un social network per gli antisociali, un controsenso che fa sorridere e riflettere nello stesso tempo.
Che senso ha postare delle immagini, dei video, o dei contenuti in generale, destinati ad essere visti solo da noi e non da chi ci segue? La risposta a questa domanda è il senso stesso di questa nuova app: i contenuti dovrebbero essere un racconto personale, una sorta di diario, da conservare e “sfogliare” ogni volta che si ha voglia di dare una sbirciata al proprio passato.
Palmsy vuole dimostrare che esistono persone che intendono i social in modo antisociale, che generano contenuti per una loro memoria privata e non per mostrare agli altri quanto sia interessante e bellissima la loro vita.
Un altro aspetto interessante di quest’applicazione sono i like falsi che possono essere lasciati ai post direttamente dai contatti dell’utente e che sono visibili solo ed esclusivamente da chi ha realizzato i post, con la possibilità di stabilire quanti like ricevere e in che intervallo di tempo.
L’app gratuita, scaricabile su cellulare e su tablet, accede all’elenco di contatti presenti sul dispositivo e genera una serie di like finti ai post, senza tenere traccia in nessun modo dei reali contatti.
“Può essere divertente vedere i Mi piace arrivare da persone a cui non hai pensato da anni. Può anche essere utile per eliminare alcuni contatti di cui potresti non aver più bisogno”
Commenta Nakajima, il creatore dell’applicazione.
Insomma, un’esperienza social che può sembrare finta all’apparenza, ma che potrebbe rivelarsi invece più autentica di quella che ci garantiscono le altre piattaforme, in cui l’apparenza prende il posto dell’autenticità nella maggior parte dei profili.
Le piattaforme social possono provocare dipendenza. Ore e ore passate al cellulare a fare refresh alla home, a caricare foto, stories, balletti su TikTok o mandare messaggi in Direct.
A lungo andare, questo tipo di attività può generare dipendenza, provocare insonnia e creare un distacco sempre più difficile da colmare con la realtà, la vita oltre lo schermo e le relazioni sociali autentiche.
Soprattutto i più giovani, negli ultimi anni, hanno trovato rifugio dietro allo schermo, complice anche la pandemia, e non si accorgono di quanto tempo della loro vita trascorrono sui social a condividere contenuti o inviare messaggi.
Palmsy potrebbe essere una soluzione per riuscire a disintossicarsi dai social network senza allontanarsene del tutto, un modo per cercare di ritornare a focalizzarsi su se stessi e riuscire a liberarsi dall’esigenza di ricevere consensi e apprezzamenti dai propri followers.
In poche parole, quest’applicazione è una sorta di diario segreto che nessuno leggerà mai davvero, in cui ogni interazione avviene in modo che possiamo definire “fasullo” ma proprio per questo molto più autentico.
L’idea è quella di creare uno spazio personale dove non temere il giudizio degli altri e non ricercare costantemente un loro feedback.
A differenza di BeReal, ultima arrivata nell’universo social, dove l’intento è quello di essere sempre più reali, autentici e spontanei, Palmsy risce a fare un ulteriore passo in avanti e dimostrare che molto spesso gli aspetti più interessanti della nostra vita dobbiamo ricordarli a noi stessi e non agli altri e che non sono i like dei nostri followers a decretare quanto un ricordo o un nostro momento di vita sia rilevante o meno.
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