Connessi da qualsiasi parte del mondo: la svolta sta per arrivare grazie a Elon Musk

Finora SpaceX si è concentrata sull’offerta di Internet via satellite, ma con un nuovo programma Elon Musk promette una connessione universale

Starlink, la società dell’uomo d’affari miliardario Elon Musk che offre servizi Internet via satellite, porta la banda larga ad alta velocità nei luoghi più inaccessibili. Sul suo sito spiega che il servizio Internet “permette agli utenti di godere di una connessione continua e di svolgere attività storicamente non possibili” grazie “alla più grande costellazione di satelliti che operano in orbita bassa attorno alla terra”.

Per offrire la connessione di cui sopra, l’entità dispone di circa 5.000 satelliti per fornire agli utenti una velocità media di 130 megabyte al secondo (Mbps), compresa tra 50 e 200 Mbps a seconda della loro posizione. Tuttavia, con l’obiettivo di migliorare i propri servizi, il 2 gennaio SpaceX ha lanciato nello spazio sei satelliti, appartenenti al programma Direct to Cell.

Cos’è il programma di Starlink “Direct to Cell”: ecco cosa promette Elonk Musk

SpaceX di Elon Musk ha lanciato il suo primo set di satelliti Starlink per fornire servizi di telefonia cellulare in qualsiasi parte del mondo. Si tratta di una pietra miliare che non può competere con le reti terrestri ma aiuterà ad aumentare la connettività mobile globale. Musk ha celebrato il successo del lancio e ha affermato che i satelliti “consentiranno la connettività dei telefoni cellulari ovunque sulla Terra”. Tuttavia, ha notato che ci sono dei limiti alla tecnologia.

Elon Mask e la svolta satellitare
Elon Mask permette una connessione universale: ecco in che modo(sitiwebok.it) sito ufficiale:starlink.it

“Sebbene questa sia un’ottima soluzione per luoghi senza connettività cellulare, non è significativamente competitiva con le reti cellulari terrestri esistenti”, ha affermato Musk. Ha così indicato la larghezza di banda relativamente limitata che si estende su una vasta area. Starlink sottolinea inoltre che i satelliti consentiranno agli utenti di connettersi “ovunque si possa vedere il cielo”.

I sei satelliti annunciati dall’azienda incorporano un modem eNodeB che funge da torre cellulare dallo spazio. In questo modo sono collegati tramite un ritorno laser alla costellazione Starlink per fornire connettività globale a tutti gli utenti. In sostanza, i telefoni cellulari potranno ricevere il segnale dallo spazio per avere copertura in qualsiasi angolo della Terra. D’altra parte, questi sei satelliti consentiranno un trasferimento di dati tra 2 e 4 MB al secondo, anche se esiste la possibilità che questo venga ampliato a 7 MB con l’arrivo di più oggetti spaziali.

Il programma Direct to Cell di Starlink non richiede alcun hardware o software specifico. Tuttavia, la disponibilità dipenderà da ciascun operatore di telefonia mobile, anche se il servizio funzionerà su qualsiasi smartphone con 4G o 5G. Attualmente il programma di Elon Musk è stato implementato negli Stati Uniti con T-Mobile, in Australia con Optus, in Canada con Rogers, in Nuova Zelanda con One NZ, in Giappone con KDDI, in Svizzera con Salt, in Cile con Entel e, infine, in Perù con Entel.

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