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Facebook, allarme privacy: in pericolo i dati di chi rimane con la versione gratuita?

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Paolo Pontremolesi

Meta ha introdotto un piano a pagamento per utilizzare le sue app e molti utenti sono ora preoccupati per la protezione dei propri dati.

Da qualche tempo, gli utenti di Facebook e Instagram hanno cominciato a vedere un messaggio molto particolare quando aprono queste due app. Si tratta di una schermata in cui viene chiesto alle persone che utilizzano i servizi di Meta di scegliere tra due alternative: pagare per utilizzare il servizio oppure proseguire con la versione gratuita, cioè la stessa che è sempre stata utilizzata in passato. Molti utenti sono stati spaventati da questa notifica, altri l’hanno ignorata e hanno scelto di continuare con la versione gratuita.

Tuttavia, se Meta ha deciso di introdurre un piano a pagamento c’è un motivo ben preciso. L’azienda è stata obbligata a introdurre questa nuova misura per conformarsi alle leggi vigenti in UE che, a dispetto di quanto possa apparire, ha a cuore la privacy dei suoi abitanti. Privacy che Facebook e Instagram hanno invece violato indisturbati per anni. E che continueranno a violare nel caso degli utenti che non scelgono di abbonarsi.

Meta ricatta i suoi utenti

La possibilità di scegliere un piano a pagamento dell’utente è stata inserita da Meta nel momento in cui la Commissione Europea ha intimato all’azienda di conformarsi alle sue normative. In Unione Europea, infatti, le leggi sulla privacy prevedono che nessuna app o sito web possa tracciare i dati degli utenti senza averne chiesto il permesso e senza aver offerto un’alternativa.

Facebook e Instagram non hanno mai chiesto questo permesso e hanno sempre tracciato i dati degli utenti, che poi utilizzavano per proporre loro annunci commerciali personalizzati. Anzi, è proprio questo uno dei modi principali in cui Meta guadagna. Se fornisse agli utenti che abitano in UE la possibilità di non essere tracciati, perderebbe una grossa porzione delle sue entrate.

Quando si aprono Facebook o Instagram, viene richiesto di scegliere tra il piano a pagamento e quello gratuito – sitiwebok.it

Meta ha quindi deciso di procedere in questo modo: da una parte, gli utenti possono scegliere di continuare a usare le app gratuitamente, acconsentendo al tracciamento dei dati e quindi facendo guadagnare l’azienda in questo modo. Dall’altra, possono scegliere di pagare un canone mensile e smettere di fornire i propri dati all’azienda. In questo modo, non vedranno annunci personalizzati ma faranno comunque guadagnare Meta con i loro abbonamenti.

Molti osservatori hanno sottolineato come questa trovata sia praticamente un ricatto. L’azienda sta sostanzialmente dicendo ai suoi utenti che se non pagano, i loro dati verranno necessariamente tracciati. Chi non può permettersi di spendere 10 euro al mese per ciascuna app deve quindi arrendersi al fatto che Meta utilizzerà i suoi dati come preferisce. Il problema è che, purtroppo, al momento un alternativa non esiste. O meglio, esiste solo la più drastica delle alternative: smettere del tutto di usare le app in questione.

Paolo Pontremolesi

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