I giochi intelligenti sono una grande innovazione per l’educazione dei bambini, ma è cruciale affrontare le questioni di sicurezza e privacy.
L’utilizzo di dispositivi tecnologici e app da parte dei più piccoli è stato ormai sdoganato da milioni di famiglie in giro per il mondo. Anche se gli esperti di educazione e infanzia raccomandano prudenza nell’esposizione dei bambini alla tecnologia, in un’epoca in cui tutto è digitale è diventato praticamente impossibile tenerli lontano da tablet e console oltre una certa età. Oltre agli educatori, però, ora anche gli esperti di cybersicurezza avvertono sui possibili rischi a cui i più piccoli sono esposti quando usano certi strumenti.
L’azienda spagnola S2 Grupo, che si occupa di sicurezza online e prevenzione del furto dei dati, ha rivelato che in molte delle indagini condotte negli ultimi dodici mesi è emerso che la maggior parte dei “giochi intelligenti” più popolari nasconde del codice malevolo, in grado di spiare illegalmente chi utilizza il dispositivo in quel momento. Cioè, i bambini.
Gli hacker hanno imparato a sfruttare addirittura i giocattoli
La ricerca in ambito pedagogico ha molto enfatizzato l’utilizzo dei “giocattoli intelligenti” negli ultimi anni. Questi dispositivi offrono numerosi benefici per lo sviluppo cognitivo e socio-emotivo dei bambini. Molti dei piccoli utenti che ne fanno uso arrivano in età scolare che sono più predisposti a imparare a leggere o contare e l’esperienza collaborativa di alcuni giochi aiuta anche a sviluppare capacità empatiche. D’altra parte, però, molti di loro sembrano presentare anche rischi non indifferenti, soprattutto quando i criminali informatici riescono a sfruttare le loro vulnerabilità.
La questione è che questi dispositivi, progettati per i più piccoli, non solo intrattengono e educano, ma possono anche diventare strumenti involontari di spionaggio domestico. Per esempio, un giocattolo connesso a Internet potrebbe essere controllato a distanza da malintenzionati, permettendo loro di accedere a informazioni personali, intercettare comunicazioni e persino usurpare identità.
Inoltre, molti di questi giocattoli raccolgono dati in maniera eccessiva, andando oltre ciò che sarebbe ragionevolmente necessario per il loro funzionamento. Nel caso delle app installate sui tablet per i più piccoli, ad esempio, oltre a rubare dati personali, alcuni programmi sono in grado anche di scattare foto dei piccoli e inconsapevoli utenti, così come registrare suoni e voci.
I responsabili di S2 Grupo hanno parlato ad esempio di un orsacchiotto progettato per l’apprendimento interattivo, che consentiva l’accesso a dati privati del minore, mentre una bambola in grado di registrare conversazioni familiari poi trasmetteva tali dati a terze parti.
Per contrastare questi rischi, è fondamentale che i genitori siano ben informati e consapevoli delle potenziali minacce alla sicurezza. È consigliabile che prima dell’acquisto di un giocattolo intelligente, i genitori si informino sui controlli di sicurezza disponibili, come la possibilità di stabilire limiti di tempo, spegnere completamente il dispositivo e impostare password robuste.