Parole sconosciute, acronimi incomprensibili e emoji bannate: la Generazione Z riscrive il linguaggio del web.
Millennial, Gen-Z, Boomer: le piattaforme social sono ormai il terreno di incontro di queste generazioni, così diverse tra loro ma costrette a condividere lo stesso pianeta e lo stesso spazio digitale. Una delle dinamiche sociali più interessanti da analizzare quando si parla di confronti generazionali è lo scontro linguistico: i membri della Generazione Z, cioè i nativi digitali nati tra il 1997 e il 2012, hanno creato un intero nuovo dizionario mescolando acronimi, emoji e neologismi, generando molta confusione tra i più anziani.
Anni fa, quando i social ancora non erano così diffusi, i poveri Boomer furono costretti a confrontarsi con l’emergere di acronimi come “LOL” o “LMAO”, largamente usati dai Millennial. Oggi, invece, queste due categorie insieme stanno vedendo sorgere ancora nuovi termini e sigle incomprensibili, che spuntano sul web e riempiono i contenuti degli utenti più giovani, appunto quelli della Gen-Z. L’ultimo è il misterioso “gyatt”.
Un gergo esclusivo: quando lo scontro generazionale si sposta sul linguaggio
Anche se non è esclusivo di TikTok, “gyatt” è sicuramente il termine gergale più in voga sulla piattaforma in questo periodo. Molte persone sono rimaste confuse dalla parola, costringendole a chiedere ad altri utenti la definizione. Quando si parla di questi argomenti, però, è necessario fare una premessa: se già gli utenti con madrelingua inglese fanno difficoltà a capire i significato di queste parole, per chi parla italiano (o qualsiasi altra lingua) è ancora più complicato.
Il significato di “gyatt” è piuttosto semplice. È semplicemente una versione abbreviata di “God damn”, l’espressione inglese che in italiano può essere tradotta con l’esclamazione “Accidenti!”. Il termine sembra essere stato usato per la prima volta dagli streamer di Twitch YourRage e Kai Cenat, che dicevano “gyatt” quando una donna attraente appariva nei loro video, secondo il portale Indy100.
Il termine gergale è diventato poi mainstream su TikTok, con molti Gen Z che lo utilizzano nelle loro reazioni e nelle sezioni dei commenti. “Gyatt” è solo l’ultimo esempio di come i membri della Gen-Z siano stati in grado di creare una quantità di parole nuove come mai prima d’ora.
Secondo i dati della società di comunicazione e crescita Movchan Agency, negli Stati Uniti le ricerche su Google per “gergo Gen Z” sono aumentate del 123% nell’ultimo anno. “È davvero sorprendente come la nostra generazione abbia sviluppato un gergo unico, incorporando frasi ed emoji che sono diventate slang riconosciuti in tutto il mondo“, ha dichiarato la manager dell’agenzia, Emily Goldstein. “Sebbene lo slang non sia un fenomeno nuovo all’interno delle sottoculture, lo slang della Gen Z si distingue per la sua versatilità e il suo ampio utilizzo in tutto il mondo“.