La nuova dichiarazione di un famoso dirigente torna a far tremare i lavoratori del settore tech, che vedono l’IA sempre più come una minaccia.
L’industria del gaming è da sempre una delle più attente alle innovazioni tecnologiche. L’Intelligenza Artificiale viene utilizzata già da molto tempo in diversi processi di questo settore. Ad esempio, le aziende utilizzano da anni sistemi di IA per dar vita a personaggi di vario tipo all’interno di un gioco e restituire un’esperienza sempre più realistica. Negli ultimi tempi, però, l’applicazione di questa nuova tecnologia sembra mettere in pericolo molti lavoratori.
Oggi l’uso dell’IA si sta espandendo ben oltre queste applicazioni tradizionali, influenzando non solo il modo in cui i giochi vengono giocati, ma anche come vengono creati. Questa evoluzione porta con sé domande significative sui futuri ruoli e opportunità per i professionisti dell’industria. Uno degli ultimi ad affrontare l’argomento è stato il CFO di Xbox, Tim Stuart.
L’IA nei videogiochi: una questione controversa
Parlando al Wells Fargo TMT Summit, Stuart ha espresso un forte entusiasmo per le potenzialità dell’IA, sottolineando come questa potrà in futuro gestire aspetti critici come la localizzazione, la sceneggiatura e persino il design del gameplay. L’IA, secondo Stuart, potrebbe automatizzare processi che tradizionalmente richiedono ingenti risorse umane e finanziarie, suggerendo un cambiamento radicale nell’approccio allo sviluppo dei giochi.
In sostanza, questo significa che figure come game designer, traduttori e localizzatori e perfino doppiatori potrebbero un giorno vedersi privati del loro lavoro perché sarà una macchina a svolgerli. I colossi dell’industria vedono questa possibilità con grande entusiasmo, visto che permetterà loro di risparmiare tutti i soldi spesi per pagare questo tipo di professionisti. Le implicazioni etiche di un processo simile, quindi, sono decisamente preoccupanti.
Per rispondere alle preoccupazioni degli esperti del settore, Stuart ha apportato una tesi molto diffusa tra i sostenitori dell’IA: questa nuova tecnologia farà scomparire molti lavori, ma ne creerà molti altri. Ad esempio, secondo il CEO di Xbox, impiegare meno persone nella scrittura di script e nella loro traduzione significa poter dirottare questi lavoratori sullo sviluppo vero e proprio del prodotto, accorciando i tempi di rilascio dei singoli progetti.
Si tratta, secondo gli analisti più pessimisti, di una prospettiva decisamente irrealistica: le aziende molto probabilmente decideranno di tagliare il personale e basta, anziché formarlo per essere impiegato in altri settori. E anche le reazioni del pubblico non si sono fatte attendere: l’idea di aver un robot che scrive una storia o presta la voce a un personaggio non rende entusiasta quasi nessuno.