Alcune password sono a rischio perché troppo semplici
Gli attacchi informatici sono sempre più un problema. I dati contenuti nei nostri dispositivi possono essere attaccati da persone malintenzionate. Uno dei modi per accedere a telefoni, PC e account è indovinare la password. Troppe persone utilizzano ancora combinazioni scontate facili da capire per chi vuole violare la propria privacy.
I crimini informatici sono per lo più molto complessi da portare a termine. Gli hacker devono avere conoscenze approfondite dei linguaggi con cui vengono scritti i programmi che tentano di violare. Capacità che si sviluppano in anni di esperienza. Alle volte però gli utenti stessi possono rendere la vita dei cybercriminali più semplice, scegliendo una password molto comune.
Questo perché spesso uno dei primi approcci quando un hacker vuole violare un’account è la “brute force”. Letteralmente significa forza bruta, e consiste fondamentalmente nel tentare tramite un computer alcune password e nomi utenti casuali. Spesso questi vengono presi da database online che raccolgono i dati sottratti durante altri attacchi informatici.
Questi tentativi richiedono una certa potenza di calcolo, per questa ragione non si possono tentare tutte le combinazioni possibili. Ci vorrebbe o troppo tempo oppure troppa potenza, e il tentativo di hacking fallirebbe. Purtroppo però ancora oggi moltissime persone utilizzano le stesse password per proteggere i propri account.
Se non si vuole pensare a una combinazione di lettere, simboli e numeri ogni volta che si fa un nuovo account, ci si può affidare ad un gestore di password. Si tratta di programmi che generano automaticamente combinazioni sicure ogni volta che si esegue un login o si crea un nuovo account. Spesso anche le grandi aziende tech forniscono questo servizio. Di recente la stessa Google ha cominciato a suggerire ai propri utenti password sicure che il sistema poi memorizza all’interno del proprio account.
Ma quali sono le password più utilizzate in Italia, le prime che gli hacker proveranno ad inserire quando vogliono violare gli account? Nel 2020 la top ten cominciava con il nome proprio Martina. In generale è bene non inserire nomi comuni come password, qualsiasi essi siano.
Seguono poi 12345678 e 12345 al nono e ottavo posto. Oltre ad essere combinazioni di numeri scontati, sono anche molto comode da scrivere. Per la stessa ragione andrebbe evitata “asdf” o “qwerty”. Al settimo posto invece c’è “ciao”, molto simile a quella che si trova al quarto posto: “ciaociao”.
Tra loro c’è una città, Napoli, e la squadra di calcio più tifata del Paese, Juventus. È il podio però a segnalare come gli italiani si affidino ancora a password assolutamente non sicure. Al terzo posto c’è la parola “password”, mentre al secondo e primo posto altre due combinazioni di numeri scontate: 123456789 e 123456.
Non utilizzare queste combinazioni di sicurezza non significa per essere al sicuro contro gli attacchi hacker. Spesso alcune piattaforme subiscono furti di dati dei propri utenti, tra cui anche le password. Questi dati vengono poi venduti su internet. Esistono però siti in grado di rivelare se la propria password preferita sia tra queste. È comunque buona pratica non utilizzare la stessa password per più account.
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