A che età è sicuro concedere a dei bambini di navigare sul web? A rispondere ci hanno pensato direttamente alcuni pediatri della FIMP, mettendo in guardia su rischi e problematiche della rete. Vediamo insieme qual è stato il loro verdetto finale
Uno dei temi principali nella società moderna è quello che riguarda l’utilizzo consapevole e sicuro del web.
In un Mondo in cui la tecnologia ricopre un ruolo predominante, sempre di più sono i bambini che fin dalla tenerissima età iniziano a tenere un pc, un tablet o uno smartphone tra le mani e a navigare in rete.
Molti sono però i rischi e i pericoli contro i quali si può andare incontro, soprattutto se si è troppo giovani per aver già sviluppato un proprio senso critico e aver appreso le coordinate di base che dovrebbero sempre aiutare a mantenere una rotta certa e sicura durante la navigazione sul web.
Sorge quindi spontanea una domanda: “Qual è l’età giusta per iniziare a usare internet?”.
A rispondere alla domanda appena fatta sono stati direttamente alcuni specialisti dell’infanzia appartenenti alla FIMP, ovvero alla Federazione Italiana Medici Pediatri.
Lo hanno fatto attraverso la pubblicazione di una guida dal titolo “Bambini e adolescenti in un Mondo digitale”, la quale è stata presentata in occasione del XVII Congresso Nazionale della FIMP che si è tenuto dal 12 al 15 ottobre a Giardini Naxos, in provincia di Messina.
Nel corso di questo appuntamento, il cui titolo dell’edizione 2023 è stato “Ed io avrò cura di te. Il tuo Pediatra un approdo sicuro”, alcuni rappresentanti della FIMP hanno provato a definire quali possano essere delle linee guida da seguire per un utilizzo controllato, consapevole e sicuro degli strumenti digitali da parte dei bambini, web compreso.
Se è infatti vero che la tecnologia può aiutare i più piccoli a sviluppare la propria coordinazione visuo-motoria e a stimolarne la creatività e la capacità di problem-solving, è altrettanto vero che l’utilizzo del web li espone anche a pericoli potenzialmente molto gravi.
Per questo motivo, la FIMP ha stabilito che nessun bambino dovrebbe iniziare a navigare in rete prima dei 9 anni d’età, cifra che è stata scelta come spartiacque tra il non-utilizzo e l’utilizzo del web.
Stando a quanto riportato dai pediatri italiani, prima dei 9 anni sarebbe meglio non lasciar utilizzare dispositivi tecnologici ai bambini, favorendo invece in loro il desiderio di sviluppare delle interazioni sociali dirette con genitori, parenti e coetanei.
Nei primi anni di vita, imparare a relazionarsi e a convivere con altre persone è infatti fondamentale per lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale di un bambino.
Attenendosi a questa linea, la FIMP ha quindi creato una guida utile a capire quando sia meglio concedere a dei bambini di utilizzare il web e quando invece no.
Importantissimo, infatti, è supportare una crescita sana dei più piccoli e proteggerli dai rischi psico-sociali soprattutto del cyberbullismo, un problema di cui si parla ormai sempre più spesso e che condiziona tantissimi giovani.
“La Guida messa a punto dalla FIMP vuole essere uno strumento di facile utilizzo per una corretta comunicazione con le famiglie, aiutandole a gestire in maniera consapevole il rapporto con gli strumenti digitali. Al contempo, però, preme anche sottolineare che l’utilizzo di internet e dei social network è diventato parte integrante del nostro modo di comunicare e di relazionarci con gli altri, ma non per questo può sostituirsi alle interazioni dirette con coetanei e famiglie”.
È quanto affermato da Osama Al Jamal e Giovanni Cerimoniale, promotori della guida FIMP all’uso del digitale.
Stando alla guida creata dai pediatri italiani, prima dei 3 anni di età è opportuno evitare il più possibile l’utilizzo di un qualsiasi schermo digitale da parte di un bambino.
In tale periodo esso deve infatti concentrarsi sulla costruzione dei propri riferimenti spazio-temporali e l’utilizzo degli strumenti tecnologici potrebbe rendere più difficoltoso tale processo.
Dai 3 ai 6 anni i bambini hanno, invece, bisogno di scoprire le diverse possibilità sensoriali e manuali, motivo per cui da incoraggiare è l’interazione con i coetanei, attraverso il gioco.
Anche in questa fase di vita è meglio non mettere nelle mani dei più piccoli i vari dispositivi digitali.
Discorso simile per quanto riguarda i bambini compresi nella fascia d’età tra i 6 e i 9 anni, i quali iniziano a scoprire le regole del gioco sociale.
Si tratta di un processo delicato e che non dovrebbe ancora prevedere l’utilizzo del web.
Tutto cambia dai 9 ai 12 anni, ovvero nell’età in cui si passa dall’essere bambini all’essere ragazzi, con maggiori autonomie dai classici riferimenti familiari.
È in questa fase che l’utilizzo del web può iniziare a rivelarsi uno strumento utile per esplorare nuovi contenuti.
L’importante è non abbandonare mai i bambini a loro stessi, ma seguirli e accompagnarli in questa nuova fase di vita, anche per quanto riguarda la scoperta del web e dei suoi contenuti.
Un consiglio è quello di non lasciare ancora che i bambini di questa età possano avere dei propri social network, per i quali sarebbe meglio aspettare ancora qualche anno, così da poter sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio io e di quello altrui.
Fondamentale è il riuscire a instaurare un rapporto di complicità tra genitori e figli, adulti e bambini, stimolando riflessioni su ciò che è possibile, lecito e utile cercare in rete.
Assolutamente da evitare, poi, è l’insorgere di una dipendenza dallo schermo, la quale si lega spesso a un malessere psicologico o sociale.
“Il pediatra di famiglia ha un ruolo importantissimo nell’educazione delle famiglie a un corretto utilizzo di internet e degli strumenti digitali, che influiscono in maniera molto rilevante sullo sviluppo e sul benessere psico-fisico di bambini e adolescenti. È, quindi, essenziale stimolare la consapevolezza che l’online non è virtuale e che è importante prendere sul serio la vita digitale e saper scindere verità e finzione”.
È quanto sottolineato da Giuseppe Di Mauro, Segretario Nazionale alle Attività Scientifiche ed Etiche della FIMP.
Un pensiero a cui si lega anche quello di Antonio D’Avino, Presidente Nazionale FIMP:
“Se è vero che i nuovi media, in particolare i social, sono ormai entrati a far parte delle vite dei nostri ragazzi, è necessario disincentivarne l’uso indiscriminato. I genitori ci chiedono più supporto in questo ambito e noi pediatri di famiglia siamo pronti a offrire le nostre conoscenze per guidarli e orientarli al meglio. Il corretto approccio al digitale è un tema che ci sta particolarmente a cuore e sul quale noi pediatri ci confronteremo approfonditamente. Le trasformazioni tecnologiche e sociodemografiche in atto pongono nuove sfide per l’assistenza sanitaria, che coinvolgono anche, e soprattutto, i pediatri di famiglia, quotidianamente al fianco delle famiglie per garantire la tutela del benessere complessivo dei bambini e degli adolescenti di oggi, che rappresentano il 100% degli adulti di domani”.
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