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Se hai alzato il gomito, ora sarà una App a scoprirlo e non immaginerai mai in che modo

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Emiliano Fumaneri

Arriva una nuova applicazione in grado di “pizzicare” chi ha bevuto qualche bicchiere di troppo prima di mettersi al volante.

Cattive notizie per chi ha la tendenza ad alzare il gomito prima di mettersi alla guida dell’auto. Una nuova app renderà più facile scoprire chi ha sbevazzato.

La cosa interessante è il funzionamento di quest’app, ben diverso ovviamente da quello del classico alcol test impiegato dalle forze dell’ordine quando fermano gli automobilisti. Per scoprire quando una persona è troppo brilla per guidare la macchina l’innovativa app adotta un metodo ben diverso, vediamo di cosa si tratta.

Un’app dirà chi è troppo ubriaco per guidare la macchina

Utenti troppo ubriachi per mettersi alla guida? La nuova app sarà in grado di scoprirlo semplicemente analizzando il linguaggio che usano. Gli scienziati che l’hanno messa a punto si sono basati sui cambiamenti vocali provocati dal consumo di alcol.

Un’app sarà in grado di dirci quanto abbiamo alzato troppo il gomito, ecco come funzionerà – sitiwebok.it

Uno studio nato dalla collaborazione tra la Stanford Medicine e l’Università di Toronto ha sottoposto a un esperimento 18 partecipanti di età pari o superiore a 21 anni. I partecipanti dovevano consumare alcol in proporzione al loro peso e poi cimentarsi in scioglilingua a intervalli predefiniti. La prima volta prima di bere alcolici e successivamente ogni ora per un massimo di sette. Gli scioglilingua sono stati letti ad alta voce mentre uno smartphone appoggiato su un tavolo li registrava.

In concomitanza gli scienziati misuravano la concentrazione dell’acol nell’alito dei partecipanti all’inizio dell’esperimento e poi ogni mezz’ora. Grazie a un software digitale i ricercatori hanno esaminato frequenza e intonazione delle voci. Dai risultati, confrontati con le letture dell’etilometro, è emerso un tasso di accuratezza del 95% nella previsione dell’intossicazione da alcol.

Lo scopo del team di ricerca è quello di arrivare a creare “interventi just-in-time”. In questo modo sarà possibile migliorare la sicurezza della circolazione stradale. Intervenendo in maniera tempestiva sarà infatti possibile evitare – o almeno limitare fortemente – lesioni e morti causate da incidenti stradali.  Da qui l’idea di sviluppare un’applicazione facilmente accessibile grazie alla diffusione degli smartphone e degli altoparlanti intelligenti.

Il professor Brian Suffoletto (Stanford Medicine), autore principale della ricerca, ipotizza strumenti di sorveglianza futuri che siano in grado di incorporare al loro interno varie tipologie di sensori. Si pensa a quelli capaci di rilevare i cambiamenti nell’andatura, nella voce e anche nel modo di scrivere.

Emiliano Fumaneri

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