Telefonia

Smartphone e pellicole: come funzionano e quali scegliere, le tipologie

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Pasquale Conte

Ecco come funzionano le pellicole per lo smartphone e quali scegliere per una protezione maggiore. Tutte le tipologie spiegate nel dettaglio.

La manutenzione del proprio smartphone gioca un ruolo fondamentale per garantirne un utilizzo ottimale che possa perdurare nel corso degli anni. A partire dalla pulizia di tutte le singole componenti che vanno a comporre la scocca e per poi passare alla protezione vera e propria. Solitamente si pensa subito ad una cover, che può essere in silicone o in plastica e che va a ricoprire tutta la parte esterna del dispotivio.

E si passa poi alle pellicole protettive, da applicare con cura sullo schermo e che permettono di ripararlo da eventuali graffi o crepe in caso di cadute. Ma bisogna stare attenti, perché non tutte sono uguali. Anzi esistono tipologie diverse tutte da scoprire, così da capire in anticipo qual è la più congeniale alle proprie esigenze. Così facendo, sarete sicuri che il display del vostro telefono non subirà mai alcun tipo di danno potenzialmente letale per l’utilizzo del touchscreen.

Smartphone e pellicole: quali sono le migliori da scegliere

Quando si tratta di scegliere una nuova pellicola per lo schermo dello smartphone, ci sono alcuni aspetti dei quali è bene tenere conto. In pochi lo sanno, ma non sono tutte uguali. A seconda del tipo di materiale, infatti, capirete qual è la più adatta alle vostre esigenze. In modo da garantirvi il massimo della protezione in qualsiasi momento.

Cosa sapere sulle pellicole dello schermo: tutti i dettagli – sitiwebok.it

Le più diffuse ad oggi sono senza dubbio quelle in vetro temperato, un materiale che garantisce una protezione fino a 10 volte. Proprio per via del suo materiale, che lavora come una sorta di barriera per poter assorbire ogni urto e non andare ad intaccare il display. Molto utilizzate quelle in plastica, in commercio da tanti anni ma che riescono a proteggere solo da graffi e urti leggeri. In caso di caduta, potrebbe non essere sufficiente.

Un livello leggermente superiore è rappresentato da quelle in policarbonato, che offrono una resistenza maggiore rispetto a quelle in plastica ma che hanno un grosso problema: le bolle d’aria. Oltre al fatto che si staccano più velocemente agli angoli, rendendo nulla la protezione. Infine vi segnaliamo quelle in idrogel, pellicole innovative che garantiscono un’assorbenza agli urti di livello massimo. Sono inoltre in grado di autorigenerarsi in caso di problemi, così da avere una durata che possa perdurare ancora di più nel tempo. La pecca è il feeling col tocco, meno confortevole rispetto al vetro temperato.

Pasquale Conte

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