Quali sono stati i primi social network di sempre? Come mai di alcuni non si sente più nemmeno parlare? Ripercorriamo la storia di uno degli strumenti più potenti che il web abbia mai visto e di cui gran parte della società oggi non riesce più a fare a meno
Instagram, Facebook, X, TikTok. Oggigiorno sono questi i social network più popolari e utilizzati praticamente in ogni zona della Terra.
Il mondo dei social network non può essere ridotto, però, soltanto a questi pochi marchi. Nel corso degli ultimi decenni, infatti, sono stati moltissimi i social che si sono susseguiti nel tempo.
Alcuni hanno avuto grande successo, altri sono finiti ben presto nel dimenticatoio. Tutti hanno, però, segnato a loro modo la comunicazione sul web, il modo di interfacciarsi tra persone.
Siete sicuri di ricordarveli tutti?
Con la formula “social network” si vuole comunemente indicare un servizio di rete sociale che sfrutta la potenza del web per mettere in relazione tra loro più persone, da varie parti del Globo.
Attraverso una app installata su uno smartphone o su un tablet o grazie a un browser da pc, i social permettono di abbattere le distanze geografiche e i confini fisici, dando la possibilità praticamente a chiunque di interfacciarsi con altri luoghi, di entrare in connessione con diverse culture e innescare dibattiti e discussioni o condividere pensieri, foto e video.
Spesso per spiegare i social network si dice che essi siano “una finestra sul Mondo” e tale finestra è stata aperta per la prima volta negli anni Novanta del Novecento, in un passato quindi abbastanza recente, ma che – al contempo – sembra già essere stato dimenticato da molti.
Dalla nascita dei social a oggi il tempo sembra essere trascorso rapidissimamente, così come estremamente veloce è stato anche il susseguirsi di social network sempre nuovi sulla scena mondiale.
Ogni cosa, però, ha un inizio e l’inizio dei social network si chiama SixDegrees.
Nato a New York, negli Stati Uniti d’America, nel 1997 dall’idea dell’avvocato Andrew Weinreich, SixDegrees può essere considerato il primo social network della Storia.
In italiano il nome di questo brand può essere tradotto come “SeiGradi”, parole che riprendono fedelmente il concetto cui i creatori di SixDegrees si sono ispirati.
Quale? La teoria per cui ogni persona nel Mondo sarebbe collegata a un altro individuo tramite sei gradi di separazione, ovvero sei conoscenti.
Sul finire degli anni Novanta SixDegrees venne, dunque, fatto nascere come piattaforma sulla quale creare un proprio profilo virtuale e comporre una lista di amici, con i quali mettersi poi in contatto.
Questo social si ispirava, infatti, a siti di incontri e community già esistenti sul web e che davano la possibilità di mettere in contatto tra loro più persone.
La vita di SixDegrees è durata, però, abbastanza poco, visto che questo social è stato chiuso già nel 2000 in quanto poco redditizio per i proprietari.
Esso può comunque fregiarsi del titolo di “primo social network di sempre”, sebbene alcuni critici abbiano sottolineato come già ai tempi dei Romani esistesse qualcosa di molto simile ai social moderni, ma in versione cartacea.
Tom Standage, autore del libro “I tweet di Cicerone”, ha raccontato come, nell’antica Roma del 51 a.C., Cicerone divenne proconsole della Cilicia (attuale Turchia, ndr) e, per restare aggiornato su quanto accadeva a Roma, iniziò a sfruttare una rete utilizzata dall’élite romana per scambiarsi informazioni.
Essa consisteva nel copiare lettere e documenti su alcuni rotoli di papiro, i quali venivano poi condivisi, commentati e affissi pubblicamente sulle mura delle varie città.
Esattamente lo stesso modello su cui si basano molti social network moderni, i quali ripropongono questi stessi passaggi in maniera virtuale.
Detto di SixDegrees, altro social network che può essere considerato tra i capostipiti in questo settore è Friendster, sito di incontri statunitense nato nel 2003 da un’idea dell’ingegnere canadese Jonathan Abrams.
Molti lo considerano il primo vero social network di sempre, in quanto permetteva di creare una rete di contatti sviluppata.
Friendster divenne in poco tempo così popolare che la piattaforma faticò a sostenere il numero di iscrizioni e si trovò presto a scontrarsi con un problema enorme.
A determinare il rapido fallimento di questa piattaforma fu il fatto che molti utenti iniziarono a creare degli account finti per accrescere la propria popolarità e attirare un numero maggiore di contatti, in quanto il criterio di popolarità in questo social si legava esclusivamente al numero di amici.
Un po’ lo stesso problema che continua a esistere anche nei social moderni, dove la compra-vendita dei followers è all’ordine del giorno.
Altro social di successo che forse non tutti ricordano più è MySpace, il social più popolare a metà dei primi anni 2000.
Creato da Chris DeWolfe e Tom Anderson, fu il primo a dare la possibilità di condividere contenuti audio e video, oltre che di personalizzare il proprio profilo.
Altri social finiti nel dimenticatoio sono FriendFeed, lanciato nel 2007 durante l’epoca d’oro dei blog come bacheca sulla quale riunire aggiornamenti provenienti da altri feed e promuovere delle discussioni costruttive in merito, e Ping, social network musicale vissuto appena due anni, tra il 2010 e il 2012.
Un social attualmente ancora attivo, ma che non è mai riuscito ad avere il successo che sperava, è invece Diaspora.
Esso è stato creato come versione privacy-friendly di Facebook, ma non ha mai conquistato i cuori degli utenti social.
Discorso analogo per Ello, social che trae ispirazione proprio dal modello proposto da Facebook, ma che con il tempo ha finito per assomigliare sempre più a Pinterest, incentivando progetti grafici e creatività.
Ecco, Pinterest è invece un social che gode attualmente di un buon successo, grazie alla proposta di immagini accattivanti e alla possibilità di mettere in relazione le passioni dei propri utenti.
Tra i social dimenticati o poco utilizzati troviamo, poi, Quora.
Creato con l’intento di essere un Yahoo! Answers con domande e risposte più curate e intelligenti, è oggi poco usato dagli utenti del web.
Due esperienze social abbastanza fallimentari sono anche quelle di Google+ e Imzy, piattaforme finite ben presto nel dimenticatoio e mai utilizzate con soddisfazione dagli utenti.
Oltre ai già citati Facebook, Instagram, X e TikTok, tra i social di successo, invece, non si possono non ricordare Snapchat e YouTube.
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